Spart wrote:comunque generalmente piastra deve eliminare torsione non flex
In realtà, le piastre servono a scopi diversi (ed ogni produttore le fabbrica nel modo migliore che, secondo lui, li raggiunge).
Alcune eliminano la torsione (come dici).
Altre sono fatte proprio per mantenerla e dare al rider la possibilità di controllare la tavola anche con il "pedaling".
Altre, come mostra il video di fmasoni (
https://www.youtube.com/watch?v=GSv3j3US-JQ) mantengono equidistanti i piedi man mano che la tavola flette (Vist), altre assorbono le vibrazioni, altre irrigidiscono la tavola (quelle di vecchia concezione), altre isolano totalmente il rider da flessioni/torsioni della tavola...
Tutti questi scopi vengono raggiunti con tecnologie diverse.
Relativamente alle varianti di flex dei singoli modelli di piastre, poi, ci sarebbe da capire se la rigidità va scelta col peso del rider o con il tipo di utilizzo.
Mi spiego:
una piastra che non flette, può servire per isolare il rider da ciò che trova sotto (il rider viaggia su una cosa rigida che indipendentemente dal flex della tavola lascia la sua posizione identica in quanto i piedi non si muovono assolutamente).
Una piastra che flette, può isolare meno ma aumenta il controllo che il rider ha sulla tavola (il rider può variare la flessione della tavola avvicinando le ginocchia, premendo con la punta di un piede ed il tallone dell'altro, etc).
Se ci cerca la prima cosa, allora il flex dev'essere rigidissimo per il peso del rider e la potenza che è in grado di sprigionare.
Se si cerca la seconda, allora il flex dev'essere abbastanza morbido per il peso del rider o la potenza che è in grado di sprigionare.
La stessa piastra rigida potrebbe dunque andar bene sia per l'atleta che vuole un minimo di flex (e che piega anche quella rigida) che per il carvatore leggero che vuole essere totalmente isolato dal flex della tavola.
Che casino, 'ste piastre, no?!
